Carlo Rossetti

 

…l’Ammiraglio della magia…


Nacque a Torino nel 1876, fu Ammiraglio della Regia Marina, poi Ministro Plenipotenziario nelle colonie, ricoprì incarichi prestigiosi all’interno della Società delle Nazioni, ebbe personalità poliedrica e affascinante, fu linguista, docente universitario, pubblicista e nella trentina di libri da lui pubblicati spazia dalla politica alla geografia, dalla linguistica, fino ad arrivare, appunto, alla prestigiazione.
Egli entra di diritto nella storia dell’arte magica italiana in quanto ne fu insigne studioso. Possedeva sull’argomento una vastissima biblioteca e contribuì a colmare il vuoto abissale esistente nella letteratura magica italiana grazie alle sue opere che ampliavano e integravano i pochissimi testi pubblicati in Italia, spesso introvabili e di scarso interesse tecnico, oppure povere traduzioni dal francese piene di errori e inesattezze. Nei suoi libri ricchi di aneddoti, notizie storiche e bibliografiche, egli propugnò la necessità di una buona formazione del prestigiatore, facendo di questi dei veri e propri manuali atti a formare le nuove leve dell’arte. Famosa la sua affermazione che importa meno quello che si fa rispetto a come lo si fa. Il prestigiatore deve quindi possedere una buona cultura mediante la quale filtrare la realtà degli avvenimenti, deve esaltare la propria personalità, avere proprietà di linguaggio, un abito consono e misura nel rapporto artista-pubblico. L’insieme di concetti e conoscenze, mediati, appunto attraverso la sua cultura ed esperienza e sviluppati con piglio e rigore scientifico sono espressi nei suoi tre libri: Magia delle carte (1935); Il trucco c’è ma non si vede (1941) e Prestigiatore in due minuti (1944). Non si limitò alla parte scientifico teorica, seppure in tarda età praticò l’illusionismo con ottima tecnica. Fino alla morte, a Roma nel ’48, fu, infine, anche appassionato collezionista dei più sofisticati attrezzi per la prestigiazione.