Amedeo Majeroni

Barcellona, Spagna 1871-Sanremo, Italia 14 giugno 1932

Illusionista, ipnotizzatore, impresario italiano

 

Amedeo Majeroni illusionista, prestigiatore, ipnotizzatore e impresario di propria compagnia, appartiene alla famiglia degli attori Majeroni attivi nell’Ottocento e Novecento, di cui l’esponente più celebre è Achille senior (1824-1888), artista drammatico e nonno di Amedeo. È figlio di Napoleone, attore, e di Adelaide Bruno. Nasce a Barcellona in Spagna,  durante la tournée compiuta dal nonno nel 1870-1873 con  la sua compagnia, della quale fanno parte anche i genitori di Amedeo.

Nell’attività teatrale è coadiuvato dal fratello Achille, dalla moglie Amelia Fidanza (Roma 1876-Ospedaletti 27 marzo 1937), conosciuta come “La regina dell’illusionismo” e dalla cognata Amata Fidanza.

Educato in famiglia, come tutti i figli d'arte, acquisisce solide basi nel “mestiere” del palcoscenico, con cui intraprende una carriera teatrale all'insegna della inappuntabilità delle esecuzioni, della grandiosità degli allestimenti scenici, della spettacolarità e della bellezza, con lo stile caratteristico degli attori capocomici Majeroni.

Amedeo ha una forte personalità: è elegante, abilissimo nell'azione scenica della prestigiazione che svolge con raffinatezza; intrattiene il pubblico con eloquenza efficace e persuasiva; ha uno sguardo magnetico, penetrante  e imperioso con il quale attrae e soggioga gli spettatori.

Possiede le doti proprie dell'attore  che sa comunicare suscitando immediata sintonia con l'uditorio e  sa creare divertimento con una perfetta combinazione di azioni illusionistiche e ipnotismo, in cui sono presenti oltre al mistero, l'umorismo e gli effetti comici.

L'attività artistica di Majeroni si svolge per più di quarant'anni, dagli esordi appena quindicenne nel 1886 al 1930 e forse oltre, con affermazioni personali e successo di pubblico.

Nei primi anni del Novecento conduce compagnie ove si esibisce, secondo lo stile del teatro di Varietà dell'epoca, con quaranta artisti e trenta attrazioni. Le formazioni sono composte da canzonettiste, dicitori, macchiette, eccentrici musicali, acrobati, equilibristi, ciclisti, danzatori, animali ammaestrati, il dervisch indiano e altri.

Lo spettacolo, diviso in due parti, incomincia al suono della Marcia Majeroni, componimento musicale scritto appositamente per lui, e dopo i vari numeri  una sinfonia introduce la seconda parte.

Attento alla novità, coglie la grande importanza della comparsa del cinema muto e lo introduce come parte complementare dei suoi spettacoli. Nel 1903 è il primo a portare il cinema a Pavia. Nel 1905 al Teatro della Fortuna di Fano, con il Reale Cinematografo Gigante, presenta un programma di proiezioni fra cui: Vita e storia di Napoleone Bonaparte, proiezione della durata continua di 35 minuti in quindici quadri, L'audacia di un brigante americano (esilirantissima), Guerra russo-giapponese (interessante), Un viaggio attraverso l'impossibile (quaranta quadri con 375.450 fotografie animate della durata continua di quaranta minuti).

Nel 1904, Majeroni compie una lunga tournée all'estero, dalla Turchia, alla Grecia, all'Egitto, a capo della Compagnia delle Grandes Attractions Artistiques-Scientifiques. Tra gli artisti c'è il fratello quindicenne Italo, con un repertorio di trasformismo annunciato come Il piccolo Fregoli Italo Majeroni, con riferimento al noto trasformista Leopoldo Fregoli. Italo sarà noto come macchiettista, dicitore, attore e produttore cinematografico a Porto Alegre in Brasile.

La prima città in cui debutta la formazione di Amedeo è Costantinopoli, al Grande Circo Pera, il 28 gennaio con successo immediato. Il 4 febbraio, la compagnia dà uno spettacolo alla corte del sultano Abdul-Hamid II, il quale in segno di ammirazione conferisce ad Amedeo l'onorificenza di Cavaliere imperiale e la medaglia delle arti.

L'attività di Majeroni continua negli anni successivi con tournée nelle varie città italiane, e all'estero. Nel 1911 è a Barcellona in Spagna, dove si presenta unicamente come “l'illusionista Majeroni”, con uno spettacolo basato solo sul suo repertorio, anche se coadiuvato dai collaboratori. Tra gli spettatori il Dottor Areny de Plandolit, autore del libro Las Maravillas de la Magia Moderna, che colpito dalle singolari doti di Amedeo lo definisce: “ profondo artista in esecuzioni illusionistiche come Nel Celeste Impero, suggestione mentale e ipnotismo; ma dove si dimostrano le vere facoltà di Majeroni è nella produzione di sensazioni di freddo e caldo, al punto di originare inversioni notevoli dei sensi, soprattutto in quello del gusto”.

Amedeo forma una propria compagnia di Magia, la Majeroni Illusionist Company, con la quale percorre per lunghi periodi tutta l'America del Sud, il Centro America e il Nord, oltre la Spagna, il Portogallo, il Marocco spagnolo e l'Italia.

È composta da più di venti persone e da un imponente equipaggiamento formato da un bagaglio tra le sei e dieci tonnellate di peso. Si distingue come una compagnia di primissimo ordine, unica nel genere, ammirata per l'efficienza e la puntualità cronometrica con cui opera sul palcoscenico, dotata di un arredo scenografico grandioso. Offre spettacoli giudicati sontuosi, oltre che colti e artistici.

Majeroni ha un repertorio amplissimo, composto da più di cento numeri in grande parte ideati da lui.

Tra le esibizioni sensazionali si ricorda: La sparizione di un cavallo vivo, che egli  presenta dal 1903 al 1930, suscitando enorme impressione negli spettatori ed elogi entusiastici. Oltre i giochi illusionistici, ci sono i numeri di Ipnotismo e Suggestione ove lui eccelle e che ricevono l'ammirazione incondizionata del pubblico che li richiede e li applaude calorosamente. Hanno  l'originalità di essere svolti con la componente della comicità che diverte immensamente l'uditorio.

Negli esperimenti di suggestione si possono ricordare: l'inversione del gusto e la sensazione di caldo o di freddo. Majeroni, invita sul palcoscenico trenta, quaranta persone; prima suscita in loro sensazioni di caldo o di freddo, in seguito fa bere del vino che riconoscono come acqua, fa vedere il colore bianco e affermano che è nero. Altre volte scende in sala, alza le mani ad una certa distanza dal volto di uno spettatore e gli fa sentire freddo, in una giornata afosa.

In una intervista rilasciata a Madrid, l'11 agosto 1927, quasi al termine della sua attività, Amedeo valuta se stesso e il suo operato con le seguenti parole: “Se non fossi pienamente convinto che il mio spettacolo di illusionismo è il più grande del mondo, vi rinuncerei. Ho una grande fortuna e nessuna ambizione. A che scopo in fin dei conti esibirmi su queste scene con uno spettacolo di poco valore, se la necessità non mi costringe e la gloria che avrei di misurarmi con esso sarebbe nulla?”.

É la consapevolezza dell'artista che ha creduto nell'arte come ideale di vita e di bellezza, cui ha corrisposto con tutto se stesso.

La lunga carriera di Amedeo Majeroni si conclude nel 1932 a Sanremo, ove muore il 14 giugno, ed è sepolto nella tomba di famiglia nel Cimitero Monumentale.

 

Fonte

Rita Majeroni, Amedeo Majeroni insigne artista dell’illusionismo moderno, Genova, Edizione privata, 2010.

 

Un ringraziamento personale alla Sig.ra Rita Majeroni per avemi fornito queste notizie dettagliate del suo antenato Amedeo.