La statua di fronte alla Maison de la Magie di Blois (Loira) è intitolata a un concittadino illustre : Jean-Eugène Robert-Houdin - 1805-1871 - prestidigitateur, horloger, mécanicien, inventeur, savant, ambassadeur, homme de lettres.


J.E. Robert-HoudinNato a Blois il 7 dicembre 1805, Jean-Eugène Robert (l’aggiunta -Houdin è il cognome della moglie) si specializza dapprima in orologeria, costruzione di automi (di cui il suo Scrivano-Disegnatore sarà poi acquistato da Barnum, il fondatore del circo omonimo) ed elettricità, ma ben presto per serendipity si ritroverà proiettato nel magico mondo della prestigiazione: nelle sue Memorie, infatti, si legge dell’errore fatale di un libraio che gli avrebbe consegnato due volumi di magia invece del trattato di orologeria richiesto.

Realtà o mito? Poco importa: a Robert-Houdin si riconosce il ruolo di fondatore dell’illusionismo moderno, destinato ad assestare il colpo di grazia alla magia tradizionale ottocentesca, in cui il mistero era evocato dall’uso di abiti e scenografie di gusto orientaleggiante. Robert-Houdin, invece, si presenta in scena in frac e circondato da arredi eleganti e sobri degni dell’alta borghesia parigina, e nei suoi spettacoli il senso del magico è ricreato con il ricorso alle ultime scoperte in campo scientifico, che allo spettatore medio dell’epoca devono apparire come diavolerie con un che di miracolistico.

Grande impressione e soggezione desteranno i suoi numeri illusionistici, quando nel 1856 sarà convocato ufficialmente in aiuto del governo francese per sedare la rivolta degli algerini contro le colonie francesi dell’Africa nordoccidentale.


In Algeria, Robert-Houdin conquisterà i rivoltosi costruendo intorno a sé una illusione di invulnerabilità (consistente nel fermare con i denti una pallottola a lui destinata) e di onnipotenza e capacità di J.E. Robert-Houdindominio assoluto dell’interlocutore, come nel numero della scatola intrasportabile (un baule collegato a un magnete nascosto): il colpo di genio è creare l’illusione che la persona del pubblico che non riesce a sollevare il baule sia stata deprivata delle forze a causa di un sortilegio del mago e non, invece, grazie all’impiego dell’elettromagnetismo.

J.E. Robert-Houdin
Dopo la morte di un figlio nella guerra franco-prussiana, nel 1871 Robert-Houdin si ritirerà nella villa di Saint-Gervais-la-Forêt, all’epoca definita “ritiro stregato, ultimo regno delle fate”, dove ancora una volta è la tecnologia a farla da padrona: la dimora è dotata di cancello elettrico e il parco disseminato di grotte popolate da automi e altre meraviglie della tecnica.
Robert-Houdin morirà il 13 giugno 1871, ma la sua eredità si lega anche alla cinematografia delle origini: il teatro parigino da lui fondato il 3 luglio 1845 (dove nel 1878 si terrà la prima dimostrazione pubblica del telefono) sarà poi rilevato nel 1888 da uno dei pionieri della cinematografia, cui si deve l’invenzione degli “effetti speciali”: Georges Méliès (1861-1938).


Nemmeno il tentativo di smascheramento ad opera dell’ex epigono Ehrich Weisz in arte Harry Houdini (The Unmasking of Robert-Houdin, 1908) riesce a scalfire la figura di Robert-Houdin: in verità, poco importa che i suoi numeri non siano tutte creazioni originali, perché la sua grandezza sta anche nell’aver arricchito e rielaborato con il proprio genio il lavoro di chi lo ha preceduto.